La Rivoluzione Iper-Proteica: tra Tendenza e Salute
La Rivoluzione Iper-Proteica: tra Tendenza e Salute
La Rivoluzione Iper-Proteica: tra Tendenza e Salute
Nell'ultimo decennio la moda del cibo iperproteico ha preso piede con una forza inaspettata, influenzando non solo le abitudini alimentari degli atleti o di coloro che vivono la palestra come stile di vita, ma estendendosi a un pubblico molto più ampio. Questa tendenza si inserisce nel contesto di una crescente consapevolezza riguardo alla nutrizione e al benessere fisico, ma apre anche un dibattito sull'impatto a lungo termine di tali scelte alimentari sulla salute soprattutto quando sono frutto del “fai da te” e non della valutazione e formulazione da parte di un professionista della nutrizione.
Negli anni ‘70 il dottor Robert Atkins mise a punto una dieta che limitava fortemente l’introito di carboidrati a favore di alimenti ricchi in proteine. Da allora i regimi alimentari iperproteici, cioè che promuovono un alto consumo di proteine a discapito dei carboidrati, hanno trovato terreno fertile per la loro diffusione e popolarità.
Con il crescere dell’attenzione verso la forma e le forme (muscoli ben in vista) del nostro fisico, queste diete hanno guadagnato una rinnovata visibilità. Oggi, a quelli che potremmo definire gli alimenti iperproteici della vecchia guardia come barrette e frullati, a riempire gli scaffali dei supermercati, a testimonianza della loro accettazione mainstream, si sono aggiunti: yogurt, biscotti, crackers, pasta, formaggi, pane, bevande e persino acque.
Perché tutto questo successo?
Il grande successo delle diete iperproteiche e di conseguenza dei prodotti ricchi o arricchiti di proteine si basa principalmente sulla credenza, non suffragata da evidenza scientifiche, che un alto apporto di proteine sia utile nella perdita di peso o che più proteine si consumano maggiore possa essere la crescita muscolare. Le proteine sono, senza dubbio, un macronutriente essenziale per la formazione e il recupero muscolare nonché per la riparazione dei tessuti; ciò rende queste diete particolarmente attraenti per chi pratica sport a livello competitivo o per chi cerca di migliorare la propria composizione corporea. Nonostante ciò, non vale il principio “più se ne mangiano, meglio è”.
Non è inoltre da sottovalutare l’“effetto alone", ovvero quel processo mentale, ben conosciuto dal marketing alimentare, che ci induce a pensare che un alimento possa portare benefici per la salute se quanto riportato in etichetta viene percepito come positivo. È un po’ come ritenere intelligente una persona solo perché di bell’aspetto e ben vestita. Ecco che mettere in gran evidenza la scritta "Proteine" nel nome del prodotto porta i consumatori a credere che abbia un elevato valore nutrizionale e migliori “prestazioni” rispetto ad un prodotto analogo.
Critiche e considerazioni sulla Salute
Iniziamo con il dire che le proteine da sole non possono garantire la crescita muscolare: perché questa avvenga è necessaria un’attività fisica costante e la disponibilità di tutti i nutrienti, compresi i carboidrati. Detto questo, un’alimentazione iperproteica non è scevra da rischi per la salute; tra i principali si ricordano problemi renali, aumento del rischio di malattie cardiovascolari e un possibile squilibrio nutritivo. È essenziale bilanciare l'assunzione di proteine con altri nutrienti essenziali, come fibre, vitamine e minerali, carboidrati e grassi per mantenere l'equilibrio.
Dobbiamo inoltre considerare che la nostra salute non è solo il risultato di ciò che mangiamo, ma è determinata, in senso più ampio, dallo stile di vita che adottiamo (che comprende anche il livello di attività fisica e l’evitare abitudini voluttuarie come il fumo di sigaretta) e dall’ambiente in cui viviamo. Oltre a non essere sostenibile per il singolo sul lungo periodo, la dieta iperproteica (ricca in proteine soprattutto animali ed alimenti “arricchiti”, quindi ultraprocessati) non è sostenibile nemmeno per l’ambiente.
Quante proteine dovremmo fornire al nostro organismo?
L’assunzione di riferimento per la popolazione italiana adulta è di 0,9 g/kg di peso corporeo al giorno. Ciò vuol dire che un individuo di 70kg in condizioni di normopeso dovrebbe assumere circa 63g di proteine al giorno.
Considerando l’apporto di proteine in relazione al fabbisogno energetico, questo dovrebbe rappresentare il 12-20% dell’energia totale della dieta dando maggiore risalto alle fonti proteiche vegetali rispetto a quelle di origine animale, tenendo conto delle recenti evidenze riguardanti la mortalità e, soprattutto, la sostenibilità della produzione alimentare.
Vale la pena acquistare questi prodotti?
La risposta più sintetica è sicuramente: NO.
I motivi di questa risposta sono molteplici. Prima di tutto, come abbiamo visto, non abbiamo bisogno di una grande quantità di proteine considerato poi che, nei paesi con uno stile di vita “occidentale” (Italia compresa), la quantità di proteine assunte ogni giorno da adulti e bambini è già al di sopra dei normali e reali fabbisogni.
Si deve poi tenere in considerazione che molti dei prodotti “high protein” rientrano nella categoria dei cosiddetti “alimenti ultraprocessati” ovvero quegli alimenti che nella loro formulazione prevedono numerosi ingredienti, tra cui zuccheri aggiunti, sale, grassi, edulcoranti, addensanti o altri additivi. Le ultime evidenze scientifiche dimostrano che il consumo quotidiano ed eccessivo di alimenti ultraprocessati può contribuire all’aumento dei livelli di infiammazione e del rischio di malattie croniche; per questo motivo dovrebbe essere occasionale.
In ultimo, ma non per importanza, generalmente i prodotti etichettati come “High protein” hanno un prezzo più elevato rispetto a prodotti analoghi e ciò può comportare una minore sostenibilità economica della dieta.
In sintesi, la migliore scelta che possiamo fare è seguire uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata in linea con i principi della Dieta Mediterranea includendo sempre nei nostri pasti fonti di carboidrati complessi come cereali e derivati preferibilmente integrali, fonti proteiche da alternare tra vegetali (legumi) e animali come pesce, uova, carni bianche, latticini (yogurt, ricotta, etc.) e moderatamente formaggi (preferendo i freschi agli stagionati) e carni rosse, senza mai dimenticare generose porzioni di verdura e frutta di stagione ogni giorno. Il tutto utilizzando preferibilmente olio extra vergine di oliva come grasso da condimento.
clicca qui per leggere l'Intervista del Giornale di Brescia del 13/07/2024
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Ultimo aggiornamento: 19/07/2024