Screening per la prevenzione del tumore del collo dell'utero
Screening per la prevenzione del tumore del collo dell'utero
IL TUMORE DEL COLLO DELL’UTERO
Il tumore del collo dell’utero o cervice (parte inferiore dell’utero) è, in Italia, il quinto tumore più frequente nelle donne sotto i 50 anni. È causato da un’infezione da Papilloma Virus Umano (HPV, dall’inglese Human Papilloma Virus) che si trasmette sessualmente.
Il tumore del collo dell’utero si può prevenire e si può curare se riconosciuto precocemente, anche quando non ci sono i sintomi.
Nelle nazioni che hanno avviato i programmi di screening organizzati con il Pap test è diventato un tumore poco frequente. Oggi in Italia l’incidenza è di circa 7 nuovi casi di tumore invasivo ogni 100.000 donne all’anno (solo trenta anni fa era stimata oltre 20 casi su 100.000 donne ogni anno).
L’incidenza è ancora più bassa nelle giovani donne fra i 25-30 anni (1.7/100.000) e con l’avvento del vaccino anti HPV il rischio di lesioni invasive e pre-invasive si abbassa ulteriormente.
IL PAPILLOMAVIRUS
Il Papillomavirus è un virus a DNA che causa un’infezione molto comune soprattutto nelle persone giovani. Il contagio avviene sessualmente, anche attraverso il contatto con la cute e le mucose dell’area genitale. Il preservativo, sebbene riduca il rischio di infezione, non lo elimina totalmente. Sono stati individuati numerosi tipi di HPV; alcuni tipi, definiti ad alto rischio, possono causare il tumore del collo dell’utero (principalmente i tipi 16 e 18) ed in parte sono responsabili anche di tumori più rari (vagina, vulva, pene, ano e orofaringe). Altri tipi di HPV definiti a basso rischio (principalmente 6 e 11) causano i condilomi, ossia formazioni a livello genitale e anale che non sono tumori ma sono molto contagiosi e richiedono un trattamento.
In genere il Papillomavirus determina un’infezione asintomatica che regredisce spontaneamente entro due anni (in un anno nel 50% dei casi e in due anni nell’80%), senza provocare alterazioni. L’infezione può in alcuni casi persistere e, se determinata da HPV ad alto rischio, portare all’insorgenza di lesioni cellulari.
Le lesioni sono alterazioni delle cellule che il più delle volte guariscono spontaneamente. Quando permangono, se non trattate, nel corso degli anni possono progredire verso forme tumorali.
Generalmente il tempo che intercorre tra l’infezione e l’insorgenza delle lesioni pretumorali è di circa 5 anni, mentre il tempo che intercorre tra queste lesioni e l’eventuale l’insorgenza del tumore può essere di 10-20 anni.
Il lungo lasso di tempo tra l’infezione e lo sviluppo del tumore consente di intercettare e trattare le lesioni prima che degenerino. Per tale motivo e, dato che sia le infezioni da HPV che le lesioni possono non dare alcun segno e non essere riconoscibili con una normale visita ginecologica, è importante eseguire periodicamente i test proposti dal programma di screening.
TEST DI SCREENING
I test utilizzati dallo screening sono il Pap test, che identifica le alterazioni cellulari, ed il test HPV che ricerca la presenza di Papillomavirus ad alto rischio
- il Pap test, da effettuare ogni 3 anni, è proposto alle donne di età compresa tra i 25 e i 29 anni
- il test HPV, da effettuare ogni 5 anni, è proposto alle donne di età compresa tra i 30 e i 64 anni
Le donne vaccinate contro l'HPV entro i 15 anni, iniziano lo screening a 30 anni con il test HPV in quanto, grazie agli effetti protettivi del vaccino hanno un bassissimo rischio di sviluppare lesioni pretumorali del collo dell’utero prima dei 30 anni.
Nelle donne più giovani il Pap-test è l’esame più appropriato in quanto il test HPV andrebbe ad identificare molte infezioni che nella maggior parte dei casi si risolvono spontaneamente. Gli studi hanno dimostrato che dai 30 anni lo screening basato sul test HPV ogni 5 anni è ancora più efficace di quello basato sul Pap-test ogni 3 anni ed assicura una maggiore protezione e sicurezza in quanto consente di individuare con maggiore anticipo eventuali lesioni pretumorali.
Il test di screening può essere eseguito in gravidanza ed è raccomandato effettuarlo nel primo trimestre.
COME SI ESEGUE IL TEST DI SCREENING
L’esecuzione, effettuata da personale ostetrico, richiede pochi minuti e in genere non provoca dolore, eventualmente può essere fastidiosa. Il test HPV e il Pap Test prevedono una semplice raccolta di cellule dal collo dell’utero che viene evidenziato inserendo in vagina un piccolo divaricatore (speculum). Il materiale prelevato viene immerso in un apposito barattolo contenente un liquido di conservazione (fase liquida), che verrà inviato al Laboratorio di riferimento
QUANDO NON È INDICATO ESEGUIRE IL TEST DI SCREENING:
- per chi non ha mai avuto rapporti sessuali.
- per chi ha avuto un’asportazione totale dell’utero (isterectomia totale) per patologia benigna o maligna
- per chi ha già avuto un tumore della cervice uterina e non è isterectomizzata ed effettua controlli oncologici programmati
- per chi ha già effettuato recentemente, al di fuori dello screening, un Pap test (negli ultimi tre anni) o un test HPV (negli ultimi 5 anni) con esito negativo. Il programma di screening tiene conto anche dei test eseguiti spontaneamente nel calcolo dei tempi degli inviti successivi.
Anche i test di screening hanno dei limiti. Può accadere che il risultato del test faccia sospettare una lesione la cui presenza viene esclusa dagli accertamenti successivi. Viceversa, un test negativo non esclude con certezza che un tumore possa comunque svilupparsi nell’intervallo tra un test e il successivo, anche se questa evenienza è molto rara.
I test di screening, inoltre, non individuano altre malattie ginecologiche.
PROGRAMMA DI SCREENING DELL’ ATS DI BRESCIA
L'ATS di Brescia invita le donne residenti di età compresa tra i 25 e i 64 anni ad eseguire un test gratuito (esame di 1°livello) per la prevenzione del tumore del collo dell’utero. L’invito si riceve con una lettera recapitata presso il proprio indirizzo di residenza, che riporta sede, data e ora dell’appuntamento per eseguire il test (non è necessaria l’impegnativa del medico). L’appuntamento può essere modificato contattando il centro screening. I test sono eseguiti dal Personale Ostetrico presso le sedi territoriali delle Strutture Sanitarie convenzionate (ASST Spedali Civili di Brescia, ASST della Franciacorta, ASST del Garda) e analizzati presso il Laboratorio di Citologia e Anatomia Patologica e il Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'ASST Spedali Civili di Brescia.
Il programma di screening garantisce gratuitamente, se necessari, anche gli ulteriori esami di approfondimento (esami di 2° livello), l’eventuale trattamento, oltre che i successivi controlli di follow up, grazie alla collaborazione con le ASST e le Strutture Sanitarie private accreditate convenzionate.
L’intero percorso è regolato da protocolli condivisi, basati sulle evidenze scientifiche.
Da novembre 2022 il programma di screening è cambiato: per una prevenzione ancora più efficace è stato introdotto il test HPV. Inizialmente il test HPV è stato offerto alle donne tra i 40 e i 64 anni, e da gennaio 2024 è stato esteso a partire dai 30 anni. Le donne dai 25 ai 29 anni continueranno a ricevere l'invito per l'esecuzione del Pap test.
Per qualsiasi informazione, si invita a contattare il Centro Screening di ATS Brescia:
dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.30
centro.screening@ats-brescia.it
L’adesione al programma di screening e la vaccinazione contro l’HPV sono gli strumenti più efficaci per prevenire il tumore del collo dell’utero.
La vaccinazione si è dimostrata molto più efficace soprattutto se effettuata prima dell'inizio dell'attività sessuale, poiché induce una protezione maggiore prima di un eventuale contagio con il Papillomavirus. Viene offerta, tramite chiamata da parte dei centri vaccinali, agli adolescenti tra gli 11 e i 12 anni. Oltre questa età, la vaccinazione può essere ancora richiesta gratuitamente: per maggiori informazioni cliccare il seguente link
Ultimo aggiornamento: 01/07/2024