Malattia batterica invasiva da meningococco

Che cos’è: è rappresentata da quadri clinici accomunati dall'isolamento del batterio Neisseria meningitidis (meningococco) da siti dell'organismo normalmente sterili, cioè caratterizzati dall'assenza di microrganismi. I meningococchi si trovano frequentemente nel naso e nella gola di persone che di solito non presentano sintomi (portatori asintomatici). In rari casi il meningococco può avere un comportamento aggressivo e determinare malattie gravi, come meningiti (infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale) e sepsi (infezione generalizzata con presenza del microrganismo nel sangue).

Come si tramette: la trasmissione avviene da persona a persona attraverso goccioline emesse da naso e bocca di persone ammalate o dei portatori asintomatici e richiede un contatto stretto e prolungato.

Come si manifesta: dopo un periodo di incubazione che varia da 2 a 10 giorni, si manifesta con mal di testa, febbre, vomito o nausea, alterazione del livello di coscienza, convulsioni, sensibilità alla luce e irrigidimento della parte posteriore del collo. Il decorso clinico può essere molto rapido, è quindi fondamentale che la diagnosi avvenga precocemente.

Come si previene: l’unico modo per prevenire la malattia nella popolazione generale è rappresentato dalla vaccinazione. I vaccini contro i meningococchi contengono frammenti di batterio che stimolano la risposta immunitaria senza provocare la malattia. Attualmente sono disponibili due tipi di vaccino offerti gratuitamente in base all'età e all'eventuale presenza di fattori di rischio.

Cosa fare se si è stati a contatto con un soggetto ammalato: benché la contagiosità sia bassa e i casi secondari siano rari, al fine di ridurre ulteriormente la possibilità di sviluppare la malattia è indicata la profilassi antibiotica dei soggetti che abbiano avuto un contatto stretto con il caso fino ai 7 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi.  È inoltre indicata la sorveglianza sanitaria, cioè il monitoraggio dei sintomi (febbre, cefalea intensa, vomito, malessere, rigidità del collo, convulsioni, ecc…), per 10 giorni dall’ultimo contatto, segnalandone tempestivamente l’eventuale comparsa al proprio medico curante.

Non è prevista alcuna misura per i contatti casuali e sporadici o per i familiari dei contatti.

Provvedimenti sull'ambiente: Dal momento che il batterio è poco resistente nell'ambiente esterno è sufficiente una buona ventilazione dell'ambiente e le normali operazioni di pulizia quotidiane.

Ultimo aggiornamento: 07/02/2024