Malattia batterica invasiva da emofilo
Malattia batterica invasiva da emofilo
Che cos’è: è cositituita da forme cliniche gravi causate dal batterio Haemophilus influenzae B (diverso, nonostante il nome, dal virus che causa l’influenza stagionale), presente nel rinofaringe di molte persone e che generalmente non ha conseguenze cliniche. In alcuni casi può provocare gravi malattie come la meningite, la sepsi, l’epiglottite. Le forme gravi si verificano più frequentemente nei bambini al di sotto dei 5 anni, negli anziani e nei soggetti immunocompromessi
Come si trasmette: l’infezione si trasmette da persona a persona, attraverso le gocce di saliva e attraverso le secrezioni naso-faringee. La trasmissione può avvenire sia da parte di soggetti ammalati che da portatori sani. La contagiosità cessa dopo 24-48 ore dall’inizio del trattamento antibiotico.
Come si previene: la vaccinazione è la migliore modalità preventiva nei confronti dell’infezione da Haemophilus influenzae B, soprattutto per le forme gravi. Nel nostro Paese la vaccinazione è obbligatoria per tutti i nuovi nati e viene somministrata, in associazione ad altre vaccinazioni, nel primo anno di vita.
Cosa fare se si è stati a contatto con un soggetto ammalato: Nonostante il rischio di contagio tra i contatti stretti sia basso, al fine di ridurre ulteriormente la possibilità di sviluppare la malattia, è prevista la profilassi antibiotica dei soggetti che abbiano avuto un contatto stretto prolungato con il caso in un ambiente quale la famiglia o altra comunità nei 7 giorni precedenti l’inizio della malattia. La somministrazione della profilassi è prevista entro i 30 giorni dal contatto con il caso.
Provvedimenti sull’ambiente: dal momento che il batterio è poco resistente nell'ambiente esterno (non sopravvive fuori dall'organismo), non è necessario procedere alla disinfezione dei locali dove ha vissuto il malato; è sufficiente una buona ventilazione dell'ambiente e le normali operazioni di pulizia quotidiane.
Ultimo aggiornamento: 07/02/2024