Comunità Residenziali per anziani

L’ATS di Brescia, nel suo ruolo di programmazione e coordinamento, è stata regista del “Progetto di Comunità Residenziali per Anziani” fin dal 2010. Questa sperimentazione si è dimostrata negli anni una valida risposta ai bisogni di residenzialità per molti anziani che necessitano di un ambiente di vita comunitario di tipo familiare, con dimensioni e caratteristiche rispondenti ai loro bisogni. Questo modello sperimentale di residenza sociale a bassa protezione, di dimensioni contenute (circa 20 posti letto) e con costi sostenibili, riesce a fronteggiare:

  • la ricerca della compatibilità economica di sistema, visto il contrasto fra aumento dell'aspettativa di vita, numero di anziani non autosufficienti e risorse regionali e nazionali disponibili;
  • la pressione delle liste di attesa per l'ingresso in RSA, a fronte dell'impossibilità di un loro ulteriore sviluppo, specie in Lombardia, essendo la Regione con maggior numero di posti letto;
  • la necessità di prendersi cura dell’anziano da parte delle famiglie.

La Sperimentazione delle Comunità Residenziali per Anziani rappresenta una peculiarità nella rete delle Unità d’offerta Sociali per gli anziani dell’ATS di Brescia.

Target

Le persone appropriate a questa tipologia di comunità possono presentare una complessità clinico assistenziale di tipo medio, con presenza di cronicità e/o fragilità e/o disabilità iniziale prevalentemente mono-patologica, perdurante nel tempo; con buona tenuta dei determinati sociali. Inoltre possono aver bisogno di una media/bassa frequenza di interventi socioassistenziali senza impegnare o utilizzare temporaneamente interventi sociosanitari erogati dalla rete territoriale.

In sintesi, sono stati utilizzati come “criteri di appropriatezza” quelli descritti nel “livello di rischio di III grado”, sulla base della “stratificazione del rischio” definita nella Tabella n. 2 dell’allegato 1 al Decreto del Ministero della Salute n. 77 del 23.05.2022                               

Gli elementi peculiari della Sperimentazione delle Comunità Residenziali:

  • unità d’offerta sociale della rete dei Comuni;
  • un ambiente di vita consono a mantenere abilità, stimoli all’autonomia, all’autodeterminazione e alla ri-motivazione alla vita;
  • la possibilità di attivare il Progetto Sorveglianza Domiciliare (PSD) se l’ospite dispone dei requisiti: questo progetto prevede un accesso mensile da parte del Medico di Medicina Generale (MMG) stesso o del personale Infermieristico (IFeC) delle Case di Comunità, per il monitoraggio delle condizioni di salute degli ospiti;
  • la “dimissione protetta dalla CRA” con il coinvolgimento della rete sociosanitaria territoriale, a tutela del cittadino.

 

Per tutte le specifiche inerenti alla Sperimentazione CRA, prorogata per 5 anni dal 01.01.2024 per le sole strutture già attive, consultare il decreto Decreto n. 709 del 29/11/23

Per visualizzare l’elenco delle strutture Sperimentali prorogate con i relativi recapiti telefonici/mail e posti letto totali, a cui rivolgersi anche per le domande di ingresso, consultare l’elenco Sperimentazione Comunità Residenziali per Anziani

Per visualizzare la Tabella 2 dell’allegato 1 al Decreto del Ministero della Salute n. 77 del 23/05/202, consultare "Estratto da allegato 1 - Dec Min Salute n 77_22 - Stratificazione del rischio"

 

 

Ultimo aggiornamento: 02/03/2024