2006 - 2008

Tra il 2006 e il 2008 furono svolte analisi sanitarie ed ambientali, i cui esiti furono pubblicati dall'ASL di Brescia in una relazione finale del settembre 2008: Sito d'interesse nazionale Brescia Caffaro ed altre aree inquinate nel comune di Brescia: risultato delle indagini ambientali e sanitarie.Venne svolta, come approfondimento dell'analisi effettuata nel 2004, un'indagine sulla esposizione a PCB nella popolazione generale di Brescia, con due obiettivi: valutare la concentrazione di PCB ematici e di specifici cogeneri nella popolazione adulta residente nell'area a sud della Caffaro, nella popolazione residente in aree della città adiacenti alla zona sud della Caffaro e nella popolazione generale adulta residente; valutare gli effetti da esposizione a PCB sui meccanismi di regolazione di alcuni ormoni della tiroide e della sfera riproduttiva, in un campione significativo di popolazione. Il campione era costituito da 1200 soggetti di età compresa tra 20 e 79 anni stratificato in 6 fasce di età.
I PCB totali presenti nelle 31 persone con malattie della tiroide non presentavano differenze statisticamente significative rispetto a quelli presenti dei soggetti senza malattie tiroidee.
I maschi con livelli alterati di ormoni legati alla sfera riproduttiva presentavano valori di PCB simili alla popolazione generale.
Le femmine con livelli alterati di ormoni legati alla sfera riproduttiva, in relazione alla fase del ciclo mestruale o allo stato post-menopausale, presentavano valori di PCB simili alla popolazione generale.
Non apparvero correlazioni tra livelli di PCB ematico e diabete mellito, dislipidemie, ipertensione arteriosa, disturbi mestruali, aborti spontanei, patologie andrologiche (per quasi la totalità ipertrofia prostatica).
L'Università di Brescia ampliò il precedente studio su linfomi non Hodgkin e sarcomi dei tessuti molli e aree di residenza nel comune di Brescia, , riconfermando che in assenza di misure di esposizione la residenza resta un indicatore non sufficientemente significativo.

Si proseguirono i controlli sui lavoratori con un aggiornamento delle indagini effettuate nel corso degli anni 2006 e 2007 sugli ex lavoratori della azienda Caffaro. Furono sottoposti a controlli dei livelli di PCB nel sangue, dal 2002 al 2007, un totale di 62 ex dipendenti: il riscontro di livelli elevati di PCB nel sangue di ex lavoratori che non erano addetti ai reparti di produzione sottolineò la diffusa esposizione presente in azienda ad organo clorurati e suggerì un approccio all'analisi della coorte storica che tenesse conto del totale degli addetti, senza distinzione per aree produttive. L'osservazione di una percentuale molto elevata di lavoratori che presentano alterazioni dell'asse ipotalamo-ipofisi-gonadi suggerì inoltre la necessità di attuare ulteriori approfondimenti al fine di valutare gli effetti sul sistema riproduttivo maschile di esposizioni croniche a composti organoclorurati.

Per quanto riguardava aree verdi e orti, fu attuata una nuova analisi di rischio sulla base delle informazioni aggiuntive raccolte nel tempo che stabilì che nei giardini privati della zona del sito d'interesse nazionale valori superiori alle concentrazioni soglia di contaminazione per Mercurio, Diossine, Furani, e PCB.
Per quanto concerneva le aree agricole, le valutazioni dell'Istituto Superiore di Sanità evidenziarono un certo rischio per l'ingestione di vegetali soprattutto per i bambini (anche se nelle aree agricole del sito Brescia-Caffaro è possibile continuare a produrre alcune derrate alimentari; nelle medesime aree agricole però, laddove si riscontrino valori di PCB totali maggiori di 0,4 mg/Kg, si sconsiglia del tutto la produzione di alimenti per uso umano ed animale).

Ultimo aggiornamento: 21/03/2024