Listeriosi

È un’infezione associata al consumo di alimenti contaminati dal batterio Listeria monocytogenes.   

Nella maggior parte dei casi si presenta in forma lieve con sintomi simili all’influenza (febbre, brividi, nausea, vomito, diarrea, dolori muscolari) ma negli anziani e nei soggetti con compromissione del sistema immunitario, il batterio dall’intestino può diffondersi in altre parti del corpo portando, anche a distanza di 70 giorni dall’infezione, a forme invasive gravi quali meningite, sepsi ed endocardite. 

Inoltre, è molto pericolosa per il feto se contratta in gravidanza in quanto la Listeria è in grado di passare attraverso la placenta portando anche ad aborto

Dato che il microrganismo è sensibile al calore, gli alimenti maggiormente a rischio sono quelli crudi e quelli che, dopo trattamenti come pastorizzazione, cottura o affumicatura, sono contaminati durante l'affettamento/la porzionatura e il confezionamento. Ad elevato rischio di contaminazione sono i formaggi a pasta molle, i paté, il salmone affumicato, i salumi poco stagionati, il latte crudo e i cibi poco cotti. 

Di fondamentale importanza la corretta preparazione e manipolazione degli alimenti. 

Ricorda! 

Per prevenire la listeriosi sono di fondamentale importanza le norme di igiene personale e di corretta preparazione e manipolazione degli alimenti. 

Per saperne di più… 

Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Istituto Superiore di Sanità - ISSalute

 

Ultimo aggiornamento: 07/02/2024