Acque destinate al consumo umano

La tutela della qualità delle acque destinate al consumo umano è l’attività dalla SSD IAN finalizzata alla salvaguardia della salute pubblica dai rischi derivanti dal consumo di acque contaminate e non conformi agli standard di qualità fissati dalle norme vigenti (D. Lgs. 18/2023).

Le principali attività e competenze della SSD IAN in quest’ambito sono:

  • l’ispezione, tesa a verificare i requisiti igienico-sanitari degli impianti di captazione, di trattamento, di accumulo (serbatoi) e di distribuzione dell’acqua potabile
  • l’esecuzione di campionamenti e prelievi, finalizzati al controllo analitico delle acque destinate al consumo umano, svolti con le modalità ed i tempi concordati con i laboratori di riferimento (LSP, ARPA), che eseguono le analisi
  • La valutazione delle risultanze analitiche e monitoraggio del rischio potenzialmente correlato
  • l'adozione di eventuali provvedimenti in caso di non conformità analitiche e/o ispettive in collaborazione con gli enti gestori e i sindaci per favorire gli immediati provvedimenti del caso
  • l'espressione di pareri igienico-sanitari per richieste di concessione per derivazioni di acque pubbliche e giudizi all’uso.

Il sistema dei controlli messo in atto prevede il prelievo in punti rete codificati e ritenuti rappresentativi dell’acqua distribuita, sino al contatore di ogni singola utenza raggiunta. Le analisi dei campioni di acqua (che per i controlli di tipo esterno vengono effettuate dai Laboratori di Prevenzione delle ATS) sono volte a rintracciare la presenza di sostanze indicatrici di contaminazione microbiologica o chimica, derivanti da fenomeni naturali o da attività antropiche.

Il diretto responsabile dell'acqua potabile fornita al consumo è l'Ente Gestore: in caso di reclami, va contattato prima di tutto l'Ente gestore che risponde della qualità e potabilità dell'acqua fino al punto di consegna (contatore) dello stabile (condominio, abitazione, struttura pubblica).

Per quanto riguarda gli impianti di distribuzione interna agli edifici, la manutenzione spetta al proprietario o all’amministratore della struttura (pubblica o privata). In particolare, essa è raccomandata dopo un lungo periodo di fermo impianto (ad es. vacanze, chiusura delle scuole, ecc.), accompagnata da una pulizia o ricambio periodico dei filtri dei rubinetti, dei soffioni docce e dei filtri meccanici installati talvolta dopo il contatore e prima dell'ingresso dell'acqua nelle tubature interne.

 

Con il D.Lgs. 18/2023 è istituita l’Anagrafe Territoriale dinamica delle Acque potabili (AnTeA) che, a partire dal 21/03/2024 garantirà un idoneo accesso al pubblico delle informazioni relative alla qualità dell’acqua.
 
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Ultimo aggiornamento: 08/02/2024